Care amiche e cari amici
in questi ultimi mesi di attività istituzionale alla
Provincia di Milano mi fa piacere riprendere il filo con voi, dopo i tanti
incontri dei mesi passati e le conversazioni fatte insieme. Per cominciare vi invito all'incontro che si terrà domani a Brescia, 31 gennaio, a cui parteciperà anche la senatrice Laura Puppato.
Più in generale, poiché stiamo andando verso la Costruzione della Città
Metropolitana, vorrei tenervi aggiornat*, anche tramite questo blog della Politica Femminile, sulle attività e le proposte mie, del PD e dell'istituzione nel suo complesso.
Riguardo alle questioni sulle quali mi sono impegnata e sui risultati: iniziamo con il Piano territoriale della Provincia di Milano
2013, approvato lo scorso 17 dicembre dal Consiglio Provinciale, dopo 12 sedute e 40
ore d’aula.
Il Ptcp precedente, che era in vigore ormai da 10 anni, non
rispettava più la legislazione e le condizioni socioeconomiche ormai
profondamente cambiate nel nostro territorio. Sicuramente abbiamo avuto una grande occasione per
migliorare e trasformare uno strumento di lavoro importante per il grande
sistema territoriale di 134 comuni, occasione nella quale ci siamo battuti
molto. Ma siamo all'opposizione e quindi il risultato corrisponde solo in parte
alle nostre proposte.
Siamo riusciti ad introdurre gli ambiti agricoli strategici
anche nei parchi regionali e ora il Parco Sud è coperto da questa specifica
forma di tutela all’80%, mentre il restante 20% ha altre forme di salvaguardia.
Gli ambiti agricoli strategici hanno immediata efficacia per
le aree, e sono la maggioranza, che hanno uguale destinazione agricola nei
piani dei parchi regionali, mentre per quelle che hanno destinazione
discordante occorrono successive intese con gli Enti gestori dei parchi.
Abbiamo ottenuto una riduzione dei poli attrattori e
soprattutto una riduzione del consumo di suolo, attraverso l’adozione di criteri più precisi, compreso l’obbligo di
riutilizzare aree dismesse.
La nota più negativa, che nonostante il nostro impegno più
tenace non siamo riusciti a correggere, riguarda le aree agricole interne al
perimetro dei comuni, per le quali il Piano Territoriale Provinciale ha assunto
previsioni spesso sganciate dai bisogni delle comunità locali. Queste previsioni speriamo di contrastare e respingere anche con la presenza attiva e
vigilante dei cittadini.
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