sabato 24 maggio 2014

La vera sostenibilità. Senza la quale non c'è futuro per la Terra

Lunedì 26 maggio 2014 appuntamento all’Urban Center (Gall. V. Emanuele, h. 18) per discutere di agricoltura e alimentazione sostenibili, del rapporto quanto mai controverso fra tradizione e innovazione in questo settore, e anche di quale politica agricola europea all’indomani delle elezioni. Già. Quanto sappiamo di quanto siamo già stati scavalcati e di cosa si sta preparando in sede europea, riguardo al nostro futuro alimentare? di quali leggi stanno passando ovunque sulle nostre teste? 
I promotori del convegno "Innovazione e sostenibilità in agricoltura" si chiedono: in un mondo sempre più globale e inurbato, sempre più caldo e instabile, sempre più popoloso e affamato, che chiede nuove soluzioni e sapienze progettuali, che ruolo può avere la ricerca scientifica per una nuova agricoltura? Che obiettivi per salvaguardare biodiversità e sicurezza alimentare? Come reinventare il rapporto fra città e campagna? e promettono di discutere di questi temi con scienziati di punta nel settore agronomico ed ecologico, mettendo a confronto esperienze italiane e francesi.*
Non sappiamo come se ne parlerà, ma un modo che ci piacerebbe sarebbe che si facesse chiarezza sui messaggi dei produttori di Ogm (e dei loro sostenitori), che si ammantano sempre di una sostenibilità che non possono vantare. E ci piacerebbe fosse sempre considerato, in ogni confronto su questi temi, il sapere e il lavoro profuso da Vandana Shiva. 

Sapendo mantenere anche, guardando agli "obiettivi" della sostenibilità alimentare, una visione critica sul cosiddetto concetto di "crescita". Forse tutto questo sarà il filo conduttore dell'incontro- o forse no; non sappiamo. L'Expo ci ha già abbastanza deluso, il suo tema è stato sufficientemente tradito,  - nonostante le rassicurazioni - per giustificare il permanere di dubbi; sperando sempre di potersi ricredere.
* Interventi di: Claudia Sorlini (pres. Comitato scientifico Expo 2015); Stefano Bocchi (Università degli studi, Milano); Elisabetta Lupotto (Cons. per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura); Sylvie Lardon (Agro Paris Tech); Moderatori Luca Carra (Scienceonthenet) e Daniele Balboni (Caffè-Scienza Milano). 


giovedì 1 maggio 2014

28 aprile lugubre a Milano: tristezza. E rimpianto per quello che avrebbe potuto essere

Anche quest'anno la città è stata tappezzata da manifesti fascisti e un lugubre corteo notturno ha attraversato le strade svegliando la gente nelle case con tamburi a morto.

Sullo spaventoso persistere della cultura della violenza e dell'autoritarismo che produce tutto  questo abbiamo già detto qui. E - soprattutto - qui
Su Milano una cosa va notata: che durante  i tristi e lunghi anni in cui l'amministrazione comunale era in mano alla nostra destra senza spessore, i violenti simboli nazifascisti erano sbandierati anche di giorno e anche nelle commemorazioni ufficiali; attualmente il sindaco - che pure partecipa alla commemorazione di Sergio Ramelli

così come a quella di Gaetano Amoroso

pone almeno un limite a un'ostentazione nazifascista che in nessun modo è giustificata dalla tragica morte di un ragazzo che a 18 anni è rimasto vittima della violenza politica. A Ramelli, come a tutti i ragazzi uccisi e in mille modi rimasti vittime delle allucinazioni della violenza, va un pensiero pieno di tristezza - e di rimpianto. 
Rimpianto per le loro vite spezzate e per quello che, invece, avrebbe potuto essere: se ai nostri figli fossimo capaci di insegnare la storia, la nonviolenza, la solidarietà e la capacità di camminare in strade comuni verso la convivenza e la tolleranza.
Invece di coltivare lutti contrapposti perpetuando violenze e autogiustificazioni, di questo dovremmo ricordarci sempre, guardando al futuro.