Oggi pomeriggio, per il secondo appuntamento milanese di Leader Femminile Singolare, la Fondazione del Corriere della Sera ospiterà Lucrezia Reichlin. DonneinQuota sarà presente e, in attesa di fare un report dell'incontro, condivide con voi la lettera inviata ai promotori dell'iniziativa: Enel e Fondazione.
Cortese attenzione
Cortese attenzione
Dr. Fulvio Conti (A.D.e Direttore di
ENEL SpA)
Prof. Piergaetano Marchetti (Presidente
Fond. Corriere della Sera)
Dr. Ferruccio de Bortoli (Vicepresidente
Fond. Corriere della Sera)
Egregi signori,
seguiamo con attenzione l’iniziativa
“Leader, femminile singolare”, che riteniamo ottima in quanto intesa a mettere
in luce talenti femminili e a dare alle giovani donne modelli intelligenti in
cui rispecchiarsi e proiettare aspirazioni.
In vista dei prossimi incontri Vi
scriviamo dunque per sottoporvi alcune considerazioni dal punto di vista della
nostra associazione, che da anni si occupa principalmente di rappresentanza
politica femminile e di rappresentazione della donna nei media.
Crediamo che, avvicinandosi ai
personaggi intervistati, tutte le donne, giovani o meno, siano soprattutto
interessate alla specifica esperienza riguardo all’essere donna in difficili professioni storicamente a loro precluse. Il che presume
dover entrare nel merito di alcuni aspetti: ad esempio quali difficoltà queste
donne di successo hanno dovuto superare per arrivare a livelli di eccellenza,
in ruoli tradizionalmente occupati da uomini... Oppure in quali aspetti
ritengono di avere eventualmente applicato una visione in qualche modo
innovativa nella soluzione dei problemi; e se ritengono esista (o no) un
pensare femminile, capace di produrre un approccio ai
problemi che si discosta dal tradizionale metodo maschile. E in tal caso in
cosa questa differenza si manifesta, e
perché.
Per queste ragioni ci ha stupito che nel
precedente incontro milanese, a Paola Severino, nessuna domanda sia stata rivolta su questi argomenti; sorpresa
doppiamente inattesa, considerato che l’intervista verteva soprattutto sulla
sua esperienza come prima donna che in Italia abbia mai guidato un Ministero
della Giustizia.
Qualche segnale di un pensare differente è comunque timidamente emerso: ad esempio quando la ex-ministra ha usato l’inconsuetametafora di paragonare la giustizia e le leggi a un bambino, che va costantemente curato – ma un segnale emerso del tutto casualmente, fuori da un preciso contesto di interesse espresso dall’intervista.
Qualche segnale di un pensare differente è comunque timidamente emerso: ad esempio quando la ex-ministra ha usato l’inconsuetametafora di paragonare la giustizia e le leggi a un bambino, che va costantemente curato – ma un segnale emerso del tutto casualmente, fuori da un preciso contesto di interesse espresso dall’intervista.
Certamente Pierluigi Vercesi non avrà
inteso escludere i temi che più interessano il pubblico femminile; ma è
possibile che, in quanto uomo, non abbia considerato abbastanza l’importanza
di fattori ben noti alle donne, come il
cosiddetto soffitto di cristallo.
Avremmo auspicato che le successive
interviste fossero affidate a una giornalista esperta in questioni di genere
(dubitando che esista un corrispettivo maschile). Apprendiamo invece che
anche il secondo incontro in programma per il 21 gennaio, con Lucrezia
Reichlin, sarà affidato a un giornalista uomo, il quale potrebbe rendersi
protagonista della stessa dimenticanza.
Concludiamo quindi con l’esplicita
richiesta di inserire gli argomenti citati fra quelli trattati dall’intervista.
Oppure che l’intervista del 21 gennaio contempli almeno una fase conclusiva in
cui sia consentito anche al pubblico di fare domande.
RingraziandoVi per la Vostra attenzione,
in attesa di Vostra gradita risposta porgiamo distinti saluti.
DonneinQuota, la Presidente Donatella Martini
Milano, 18.01.2014
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