martedì 29 gennaio 2013

Federica Migliavacca

Mi presento: sono Federica Migliavacca, ho 29 anni e sono laureanda in Giurisprudenza. Dal 2002 sono dipendente di una grande società che si occupa di indagini di mercato.
Il mio impegno politico nasce nel 2005 in occasione del referendum abrogativo sulla legge 40: in questa occasione è nata la mia passione, è nato il mio attivismoNon è un caso che tutto sia partito in quel momento: i diritti e le libertà delle persone sono sempre state parte della colonna sonora della mia attività politica.

Io credo che la Politica sia emozione: emozione nel raccontarsi agli altri, emozione nel fare qualcosa per gli altri. Quel senso di responsabilità che ti pervade quando ci si occupa della cosa pubblica rappresenta l’anima e il cuore di ogni gesto e di ogni impegno.

Il “fare” per gli altri è un evento che ti segna profondamente, nulla può essere poi uguale a prima.
Per dieci anni sono stata una scout del gruppo Agesci: i valori di strada, comunità e servizioerano alla base di tutta la nostra attività e non venivano mai persi di vista. Questi valori li ho portati con me e li ho ritrovati alla base della Politica più pulita e più vera, quella che realmente si occupa e si preoccupa del benessere altrui, quella di cui voglio essere attrice.
Qualche anno fa sono stata protagonista di un’iniziativa del mio Circolo, dal titolo “Donne di ieri, di oggi e di domani”. Era un’intervista pubblica dove mi descrissi come una giovane donna,affacciata alla finestra, che osservava il mondo dei Partiti e della Politica.

Ripenso a quell’episodio e mi rendo conto di come oggi sia tutto diverso.
Sono partita da questo evento perché spesso riaffiora nella mia mente, forse perché mi da la possibilità di vedere quanta strada ho percorso, in ogni direzione, nella mia vita.

In questi anni si sono susseguite molte esperienze: l’attività all’interno della Segreteria del mio Circolo, l’impegno nella giovanile di questo Partito - che mi ha portato ad essere oggi la Responsabile del gruppo diritti dei Giovani Democratici provinciali, l’esperienza Erasmus nel 2007 in Spagna, la campagna elettorale nel 2009 per il Consiglio Comunale di San Martino in cui ero candidata.

Senza accorgermene giungo ad oggi, candidata per il Consiglio Regionale: ancora non mi sembra vero. Ho spesso sentito parlare di candidature nate “per caso” e non ho mai capito cosa significasse realmente, come la casualità potesse essere l’elemento determinante di una investitura così importante.

Poi arriva un sabato qualunque di dicembre, seduti a tavola nella nostra cucina, in una casa lontana da qualunque velleità elettorale. Mio padre mi spiazza dicendomi che devo candidarmi, io lo guardo allibita, gli chiedo se è impazzito, ma lui insiste, insiste davvero: la sua perseveranza mi aveva davvero spaventato. Mio padre è per me il mio mentore politico, quello a cui mi rivolgo quando voglio approfondire qualcosa, è la mia memoria storica.

“Candidati - mi dice - questo è un momento di forti scosse in politica ed è il momento di lottarecombattere, non ci si può tirare indietro”.
Ho iniziato a capire cosa mi spaventava tanto: sapevo che aveva ragione e le sue parole avevano risvegliato in me la voglia di dare davvero il mio contributo, le sue parole avevano risvegliato il mio senso di responsabilità.

Tutto è partito da lì, da quel sabato qualunqueDi nuovo. Perché nella vita e in politica ci sono più inizi di quanti siamo pronti a viverne. 
È complicato “sponsorizzarmi”: sono una persona umile e spesso antepongo i miei limiti alle mie capacità. Con mio grande stupore ho ricevuto supporto e sostegno da tante persone delPartito e da tanti cittadini. Trovare persone che hanno riposto fiducia in me mi ha permesso di spostare, per una volta, lo sguardo oltre
Mi sento investita di questa responsabilità e sono molto felice di poterla assumere.
La vita acquista un significato più profondo e impagabile quando ci rendiamo pienamente e volontariamente responsabili per gli altri.

Quella finestra da cui mi affacciavo mi ha visto spiccare il volo.

1 commento: