mercoledì 30 gennaio 2013

Luisa Rizzitelli

Innanzitutto GRAZIE per la bellissima idea di questo blog. Per le donne in questa campagna elettorale, decisamente stressante, sia per i tempi che per la situazione politica generale, il web è un'occasione preziosissima e soprattutto a zero costi. Ma non zero fatica per chi, come voi, ha voluto crearne uno strumento. Quindi mi sembrava giusto partire con questo ringraziamento. Poi credo sia giusto, prima di scrivere di qualunque cosa, presentarmi e non solo perché sono candidata, ma perché mi piacerebbe poteste sapere semplicemente chi sono.
Sono Luisa Rizzitelli, mi candido nella lista civica per Ambrosoli, ho 43 anni e sono nata a Barletta, nella bellissima Puglia; ma ho girato l’Italia per lavoro vivendo a Matera, Ravenna, Vicenza, Mantova e infine a Bergamo.Mi occupo da sempre di sport, donne e diritti. Credo nello sport come bene comune e come strumento per il benessere dei cittadini. Credo nella potenza culturale o organizzativa delle donne, nel loro valore aggiunto in ogni comunità. Credo nel diritto di ciascuna e ciascuno a esprimersi, amare, vivere secondo propri gusti e inclinazioni. Così questi temi hanno attraversato la mia vita, arricchendola umanamente e professionalmente, e si sono variamente incrociati.
Con lo sport nel sangue ho praticato da bambina quasi tutte le discipline al mondo. Lo ammetto: mi piacevano tutte, ma la mie vere passioni sono state il tennis e poi il volley.  Per oltre dieci anni la pallavolo è stata la mia professione a tempo pieno, successivamente sono diventata dirigente sportiva di prestigiosi club in splendide città.
Lo sport non è per me solo un lavoro (sono stata anche telecronista de La7 commentando la Nazionale Italia di volley nel Grand Prix e nel Campionato del Mondo di beach volley a Roma, ma soprattutto la “voce” dal campo di moltissimi eventi di pallavolo sia di club che delle Nazionali): è la mia casa da sempre. Lo sport è per me una famiglia, una filosofia di vita, un “luogo” dove ritrovo amici e amiche in tutta Italia, un mondo di cui conosco ormai pregi e difetti a tutti i livelli. Sono convinta che l’attività sportiva non sia solo un’esperienza meravigliosa nella vita di ognuno e ognuna, ma anche una risorsa economica, culturale e sociale che va sviluppata, a cui va dato pieno diritto di cittadinanza. re-->Per questo, promuovo da molti anni iniziative per valorizzare lo sport come bene comune e come strumento attraverso il quale agire il diritto al benessere di ogni cittadino. In particolare per le donne.
Anche per questo nel 2003 ho avuto l’onore e la soddisfazione di ricevere il Premio Bellisario, nella sezione manager. Lo spunto è proprio l’impegno profuso dal 2000 con l’Associazione Assist – Associazione Nazionale Atlete, di cui sono fondatrice e presidente. Con questo sindacato, composto da pochissime coraggiose donne, abbiamo raggiunto risultati significativi per la parità di genere nello sport (equiparazione dei premi in molte discipline, una corposa spinta a una maggiore rappresentanza di atlete nei consigli federali, la tutela della maternità nell’ordinamento sportivo, solo per citarne alcuni).
Seconda in ordine di tempo, ma non di importanza, è la mia vocazione per la comunicazione. A 21 anni ho fondato la mia prima agenzia, organizzando numerosi eventi sportivi e culturali. Nel 2002 sono diventata responsabile comunicazione per i progetti di Italia Lavoro Spa, agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, con cui ho realizzato il primo programma di formazione e inserimento occupazionale per gli atleti agonisti, “Sport to Job”. I cinque anni in Italia Lavoro sono stati un’esperienza straordinaria per occasioni di formazione e la ricchezza di relazioni, un patrimonio che ho portato con me, nel 2007, nella nuova avventura di fondatrice e amministratrice unica della mia società di comunicazione e relazioni esterne, Communis Srl.
Certo, l’autoimprenditorialità è un cammino non privo di ostacoli, che richiede impegno e dedizione, ma ogni giorno guardo con orgoglio ai risultati del mio lavoro, e ogni giorno sarei pronta a ricominciare tutto dal principio. Tra i miei clienti, l’Associazione Nazionale Telefono Rosa, di cui sono volontaria da 10 anni e per la quale curo la comunicazione.
Insieme all’attività professionale e allo sport, non ho mai abbandonato l’impegno sociale nell’area delle politiche di genere, attraverso la partecipazione attiva al movimento “Se Non Ora Quando?”, sostenendo realtà impegnate nella lotta alla violenza sulle donne e impegnandomi per il riconoscimento dei diritti civili per le persone LGBT.
Ritengo che una società che non concede a tutti gli stessi diritti, che discrimina a seconda del genere di partner che hai, che chiede alle donne di essere il welfare di un Paese senza restituire loro nulla, sia una società retrograda e profondamente ingiusta.
La democrazia paritaria, i diritti civili, il diritto alla salute e all’attività motoria come risorsa di benessere e qualità della vita sono e saranno in questa avventura le mie grandi battaglie. Perché quello che vorrei, per me, per tutte e per tutti, è riuscire a vivere in una Regione che sia un modello nel mondo: modello di tolleranza, di cultura, di opportunità.
Ecco.. lo so, non era proprio sintetico, ma questa sono io. Piacere, davvero, di potervi conoscere.
Luisa

3 commenti:

  1. Benvenuta cara Luisa!
    grazie a te per aver pensato alle nostre fatiche.. ma sono faticose per modo di dire: quando c'è la gioia di fare le cose (e c'è), è solo una cosa bellissima, come fare un bellissimo gioco... come lo sport! tu ne sai qualcosa.
    Grazie per il tuo contributo, e in bocca al lupo anche a te

    RispondiElimina
  2. Crepi!! Avete ragione, comunque: la passione, la motivazione, la condivisione sono tutto. Io con questi tre punti fermi "sguazzo" e mi dimeno felice da sempre nelle cose che faccio. E in più, lo ammetto, da pallavolista sin dalla placenta, non potevo potrei diversamente. :-)))))

    RispondiElimina
  3. BELLO!!!! vi ho trovato perchè ho sentito parlarne adesso su caterpillar, era ora che a qualcuno venisse sta idea geniale, ora devo correre al lavoro e poi torno a guardare
    io le donne le voterei, ma almeno ci facessero sapere chi sono e dove sono, vedo che vi siete stufate di aspettare, brave
    Rosa

    RispondiElimina