Torno sul blog (qui il mio primo post di presentazione) per approfondire il tema della Dignità Umana, con particolare relazione ai diritti della donna e dei bambini.
Per contrastare il fenomeno della violenza ritengo
imprescindibile:
- sostenere economicamente i centri
antiviolenza
- promuovere campagne di sensibilizzazione
contro ogni forma di violenza, dal bullismo, ai maltrattamenti, allo
sfruttamento della prostituzione, alle mutilazioni genitali, in modo da
favorirne la denuncia
- coinvolgere le istituzioni scolastiche per
diffondere una cultura non violenta, rispettosa della dignità della
persona, in modo da contrastare ogni forma di sopruso
- assegnare al centro antiviolenza degli
alloggi con indirizzo segreto (case rifugio) per ospitare donne e bambini
vittime di violenza e che, per la loro incolumità, devono allontanarsi
dalla propria abitazione
- istituire la figura del Garante
per l’infanzia dando così piena attuazione all’art. 31 della Costituzione (in
base al quale la
Repubblica protegge l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti
necessari a tale scopo) e all’art. 19 della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo (in base al quale gli Stati parti adottano ogni misura
legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il bambino
e la bambina, il ragazzo e la ragazza contro ogni forma di violenza, di
oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza,
di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale). Sarà compito del Garante adottare tutte
le iniziative opportune per assicurare la piena promozione dei diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza e vigilare sulla applicazione della
Convenzione Onu denunciando alle Autorità competenti le violazioni dei
diritti dei minorenni. Tutti i
bambini sono uguali e devono essere tutelati contro ogni forma di
discriminazione e di violenza ed io intendo battermi per garantire
l’attuazione di questo fondamentale principio!!!
Per quanto riguarda il delicato
tema della gravidanza e dell’aborto è doverosa una premessa: l’art 31 della
Costituzione tutela la maternità, così come lo stesso art. 1 della legge 194
sancisce la tutela della vita fin dal suo inizio. Detto questo ritengo che qualora
la decisione di interrompere la gravidanza sia dovuta a questioni di carattere
economico sociale o familiare sia compito delle istituzioni garantire un
sostegno morale, assistenziale ed economico alla gestante per consentirle,
qualora lo voglia, di portare a termine la gravidanza. Qualora invece, entro i
primi 90 giorni, la prosecuzione della gravidanza sia tale da comportare un
serio pericolo per la salute psicofisica della donna (in relazione alle anomalie o malformazioni
del concepito o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento) oppure,
dopo i primi 90 giorni, la prosecuzione sia tale da mettere in serio pericolo la vita stessa della donna, o
la sua salute psicofisica a causa delle malformazioni del nascituro, allora si deve considerare prevalente il
diritto della gestante di interrompere la gravidanza. Tra il diritto alla vita
della donna e alla sua salute psicofisica, e il diritto alla vita del
nascituro, quest’ultimo deve soccombere. A meno che la decisione di abortire sia
dettata da motivazioni di carattere economico sociale perché in tal caso
bisogna attivare ogni forma di sostegno economico assistenziale per consentire
alla gestante di adottare una scelta pienamente consapevole circa la
prosecuzione o interruzione della gravidanza.
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