sabato 10 settembre 2016
mercoledì 17 agosto 2016
Laura De Benedetti
Ciao, grazie per l'ospitalità, spero di poter dare un contributo: credo fermamente, come diceva la linguista e femminista Alma Sabatini, che noi donne dobbiamo lottare unite finché, indietro, non ne resterà neanche una sola.
Forse il femminismo battagliero ha lasciato le strade una volta acquisiti alcuni diritti fondamentali, come l'aborto e il divorzio, ma senz'altro ancora ci insegna che, da sole, non si va da nessuna parte.
La Rete delle reti femminili ha proprio il pregio di far emergere questo piccolo grande universo in rivolta, contribuendo, è l'auspicio, a creare una lobby, assolutamente apartitica, delle donne (nel senso più positivo del termine di portatrice di interessi di una categoria che è metà del genere umano) in grado di operare dei cambiamenti. Intanto siamo in prima linea, tutti i giorni.
Forse il femminismo battagliero ha lasciato le strade una volta acquisiti alcuni diritti fondamentali, come l'aborto e il divorzio, ma senz'altro ancora ci insegna che, da sole, non si va da nessuna parte.
La Rete delle reti femminili ha proprio il pregio di far emergere questo piccolo grande universo in rivolta, contribuendo, è l'auspicio, a creare una lobby, assolutamente apartitica, delle donne (nel senso più positivo del termine di portatrice di interessi di una categoria che è metà del genere umano) in grado di operare dei cambiamenti. Intanto siamo in prima linea, tutti i giorni.
Io non sono nata femminista: lo sono diventata con esperienze di vita e facendo la cronista nel Lodigiano, dove vivo. Scrivevo di fatti, non le mie opinioni; ma dieci anni fa, attorno ai 40anni, l'esigenza di far emergere quanto questo mondo fosse impari per le donne è divenuta per me indifferibile.
Ma come raggiungere persone che non sarebbero venute a convegni, non avrebbero letto trattati? Ho scelto dunque di scrivere un romanzo poliziesco: un'indagine su un femminicidio che si svolge in una società speculare alla nostra, ma con i ruoli di genere ribaltati e il linguaggio al femminile, (non solo applicando le regole di Sabatini ma usando anche il femminile inclusivo per il genere neutro anziché il maschile come avviene nella nostra lingua, con un effetto spiazzante: gli uomini scompaiono dallo sfondo). Il giusto mondo, per me un puzzle che ha trovato la giusta composizione, ha visto la luce a dicembre 2011, con Excogita editore (no autopubblicazione); ora è anche in ebook.
Nel presentarlo ho conosciuto tante donne fantastiche.
E ora sto condividendo il cammino con le compagne del comitato Se non ora, quando? Snoq Lodi: insieme, promuoviamo eventi (uno per tutti: con l'Ordine dei giornalisti su 'Come i media raccontano le differenze'), serate informative (con le forze dell'Ordine sulla violenza contro le donne, gender, aborto, donne resistenti e costituenti), iniziative con le scuole (per Obr, Toponomastica, far conoscere le scienziate), svolgiamo azioni di denuncia (è venuta la Rai a Lodi per la Vita in diretta, ma anche Italia1, quando abbiamo detto no al calendario di nudo patrocinato dal Comune e presentato il 25 novembre), facciamo rete con tanti altri organismi, in particolare col Centro antiviolenza, Toponomastica Femminile, One billion rising, Ife.
Nel frattempo ho dapprima avviato il mio blog www.lauradebenedetti.it, poi sono entrata a far parte del gruppo di bloggers de Il Giorno/Qn con la rubrica Il giusto mondo; leggo, scrivo, condivido (soprattutto su Facebook, a mio nome e in Snoq Lodi). Su Twitter sono già presente da tempo col profilo @ilgiustomondo ma ho attivato anche Convenzione Istanbul con lo scopo di diffondere, in pillole, i contenuti di quella che ormai è legge (per lo più inapplicata) in Italia: sancisce la violenza sulle donne e indica come uscirne.
Il tempo è tiranno, la fatica tanta, ma è il momento delle politiche femminili: se non ora, quando? E, se non noi, chi?
mercoledì 29 giugno 2016
Donne che aiutano le donne: si chiude il progetto #InspiringMentor di Young Women Network
C’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le altre donne: così la politica statunitense Madeleine Albright. Per favorire l’aiuto reciproco tra donne di diverse età e la crescita dei giovani talenti Young Women Network ha lanciato il 3 marzo 2016 un programma pilota - #InspiringMentor. Dice Teresa Budetta (presidente e cofondatrice di Young Women Network): in un mercato del lavoro sempre più competitivo e globalizzato, abbiamo voluto aiutare le professioniste alle prime armi a capire le loro potenzialità e aspirazioni con il supporto di una mentore. Il successo della nostra prima iniziativa di mentoring ci rende molto felici.
Con l'occasione YWN vi ricorda anche il nuovo evento in preparazione sul tema del comunicare per il lavoro (crea il tuo successo).
sabato 18 giugno 2016
Senza arcobaleni, domani a Milano si vota. E per inciso una nota sui candidati e le donne
Nessun arcobaleno ha benedetto una campagna elettorale grigia e, per tanti versi, amara. Caro Pisapia, quelle e quelli che ti hanno sostenuto non se ne sono pentiti e ti sono grati per il lavoro di questi 5 anni.
Ma - caro sindaco uscente - anche, mai, ti perdoneranno di aver rinunciato a proseguire e - ancor peggio - di non aver organizzato in tempo i tuoi saluti alla città e relativi passaggi di consegne.
E comunque è andata così. Domani si vota, e torneremo votare nel solito modo: senza slancio d’amore.
Ma - caro sindaco uscente - anche, mai, ti perdoneranno di aver rinunciato a proseguire e - ancor peggio - di non aver organizzato in tempo i tuoi saluti alla città e relativi passaggi di consegne.
E comunque è andata così. Domani si vota, e torneremo votare nel solito modo: senza slancio d’amore.
Un voto in difesa, e non in attacco; un voto così; grigio.
Ci andremo comunque e, ci auguriamo, ci andremo in tanti e tante, pensando bene a chi rischiamo di consegnare la città.
Riguardo al rapporto fra i candidati sindaci e le donne, una nota a margine: nessuno dei due ha dimostrato qualche particolare sensibilità (e tantomeno competenze).
Segnaliamo però che, invitati a rispondere alle domande delle donne, dopo aver dato entrambi l'ok all'intervista pubblica:
1. Sala si è presentato: ha risposto alle domande, ha anche garantito che rispetterà l'indirizzo già scelto dalla giunta precedente relativamente al 50e50 anche nelle partecipate (oltre al fatto che. già per il numero di consigliere e di consiglieri, il consiglio comunale si presenta in partenza più equilibrato);
2. Parisi se l'è data a gambe: prendendo la scusa di un ininfluente cambio di programma (previsto prima alla Statale, l'incontro ha poi avuto luogo alle Stelline), prima ha posto la ridicola condizione "vengo se viene anche Sala"; e poi nemmeno si è presentato (sorvoliamo, poi, sulla composizione in termini di genere che avrebbe il suo consiglio comunale - addirittura fuori legge).
Segnaliamo però che, invitati a rispondere alle domande delle donne, dopo aver dato entrambi l'ok all'intervista pubblica:
1. Sala si è presentato: ha risposto alle domande, ha anche garantito che rispetterà l'indirizzo già scelto dalla giunta precedente relativamente al 50e50 anche nelle partecipate (oltre al fatto che. già per il numero di consigliere e di consiglieri, il consiglio comunale si presenta in partenza più equilibrato);
2. Parisi se l'è data a gambe: prendendo la scusa di un ininfluente cambio di programma (previsto prima alla Statale, l'incontro ha poi avuto luogo alle Stelline), prima ha posto la ridicola condizione "vengo se viene anche Sala"; e poi nemmeno si è presentato (sorvoliamo, poi, sulla composizione in termini di genere che avrebbe il suo consiglio comunale - addirittura fuori legge).
giovedì 16 giugno 2016
martedì 14 giugno 2016
1946 Le donne italiane votano per la prima volta: una conquista da non dimenticare e da non perdere
Giovedì 16 giugno 2016 un convegno a Bergamo ci ricorda l’importanza della conquista del voto femminile e che, soprattutto, non vanno dati per scontati e acquisiti i nostri diritti ancora fragili, raggiunti con tanta fatica.
Come ricorda Pia Locatell, (fra le socie fondatrici dell’Associazione Politeia) fu proprio grazie alle donne, che settant’anni fa al referendum consultivo vinse la Repubblica, mentre la maggioranza degli uomini votò a favore della monarchia.
Ma, finché continueremo a sottolineare l’aumento delle presenze femminili nelle istituzioni indicandone in qualche modo l’eccezionalità, o a festeggiare l’elezione di una donna ai vertici di una grande azienda, non ci sarà vera parità. Il prossimo traguardo è un’epoca in cui una Presidente della Repubblica donna o una Presidente del Consiglio non susciteranno alcuno stupore.
Sono passati solo 70 anni da quando le italiane poterono per la prima volta votare, e proprio per decidere se l’Italia sarebbe diventata una repubblica o sarebbe rimasta una monarchia. Le donne elette all’Assemblea Costituente furono soltanto 21 (3,7%), eppure diedero un contributo veramente fondamentale, soprattutto sui temi dei diritti, dell’educazione e del ripudio della guerra. Bergamo celebra quella svolta epocale con il convegno Le donne italiane votano per la prima volta: una conquista da non dimenticare e da non perdere, organizzato dal Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo e da Associazione Politeia - Laboratorio Donne e Politica.
Dice Emilia Magni (presidente del Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo): le donne rimasero ancora a lungo escluse da una piena ed effettiva cittadinanza (nel 1968 alla Camera erano meno del 3% e nel 1992 raggiungevano soltanto l’8,4%). Ancora oggi, nonostante il lungo percorso di battaglie e di normative sulle “Pari opportunità”, quella delle donne è una cittadinanza “incompiuta”.
Giovedì 16 giugno 2016. h. 20.30 presso la Sala Curò, in Piazza Cittadella a Bergamo • Dopo i saluti della presidente del Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo, Emilia Magni e della presidente dell’associazione Politeia Laboratorio Donne e Politica, Angela Zenoni, Livia Turco affronterà il tema da un punto di vista storico; il prof. Piergiorgio Corbetta (direttore di Ricerca dell’Istituto Cattaneo di Bologna) illustrerà una sua analisi sulle “Trasformazioni nella partecipazione e negli orientamenti politici delle donne in Italia”. Elena Carnevali: “Il Parlamento Italiano e le politiche di genere”. Sandra Boninelli, studiosa e ricercatrice, proporrà alcuni canti popolari. Con l’occasione sarà esposta una bandiera della pace cucita da un gruppo di donne nel 1947 a Romano di Lombardia; ora conservata nell’archivio dell’Isrec, è un dono di Ermanna Tognoli in ricordo di Rosa, Cecilia, Rina, Lucia, Emilia e Colomba.
sabato 11 giugno 2016
Prima che le api scompaiano: salviamo le api per salvare il mondo
Non è solo una diceria; Einstein ci avvisò che se un giorno le api dovessero scomparire, all'umanità resterebbero soltanto quattro anni di vita.
Poteva essere, allora, un’ipotesi surreale; ma ecco, sta accadendo. Non è una bella notizia: le api esistono su questa terra da milioni di anni, ed è solo negli ultimi vent'anni che stanno scomparendo; e non sono gli unici esseri a morire in massa: anche le farfalle così come le rondini, i tordi, i passeri...
Per capire quanto ciò sia grave basti pensare che le api sono tra i principali impollinatori; dunque fondamentali per la biodiversità e per la sopravvivenza stessa della vegetazione e della varietà delle specie viventi presenti sulla Terra.
Sono un indicatore affidabile della salute della biosfera, quindi se stanno scomparendo in massa significa che c'è qualcosa di profondamente sbagliato nella gestione umana della produzione agricola. Vogliamo capire, vogliamo rimediare?
Per questo a Milano ci incontriamo, il 21 giugno, per un momento di informazione e confronto, ma anche di socialità e spettacolo.
Nel primo giorno d'estate, al Teatro Parenti, dalle 18 alle 22: una tavola rotonda seguita da aperitivo bio a base di prodotti dell'alveare ed erbe selvatiche; infine un magico spettacolo teatrale: La Solitudine dell'Ape, una narrazione in musica che, tessendo un filo tra il destino dell'uomo e quello dell'ape, coglie i nessi tra morìa delle api e l’agricoltura convenzionale, in un percorso toccante tra passato e presente, ragionando ancora una volta su come l'essere umano sta cambiando il volto del pianeta che ci ospita.
Intervengono alla tavola rotonda:
Giuseppe Miserotti, medico specializzato in medicina ambientale con riferimento alla correlazione tra inquinamento e salute umana. Componente della giunta esecutiva dell’ISDE (International Society of Doctors for Enviroment, associazione medici per l'ambiente) e Vice Presidente ISDE per l’Italia del Nord.
Paolo Taffetani, presidente di PAN Italia, professore di botanica - Dip. Scienze Agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Politecnica delle Marche.
Giuseppe Miserotti, medico specializzato in medicina ambientale con riferimento alla correlazione tra inquinamento e salute umana. Componente della giunta esecutiva dell’ISDE (International Society of Doctors for Enviroment, associazione medici per l'ambiente) e Vice Presidente ISDE per l’Italia del Nord.
Paolo Taffetani, presidente di PAN Italia, professore di botanica - Dip. Scienze Agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Politecnica delle Marche.
Elena Grandi, presidente della Commissione Verde Ambiente Demanio Casa del Consiglio di Zona 1. Impegnata per la salvaguardia della biodiversità, ha sostenuto progetti come i Giardini Condivisi, piani per il riutilizzo di immobili sottoutilizzati, recupero di aree pubbliche e private dismesse, mobilità dolce, riconversione energetica degli immobili pubblici e privati, decoro urbano.
Francesco Panella, presidente dell'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi) e del Coordinamento Apistico Europeo Bee Life; è direttore della rivista L’Apis e conduce con metodo biologico un’azienda con 100 alveari. Attivissimo a Bruxelles nel portare avanti la messa al bando dei neonicotinoidi dal territorio europeo.
Modera Salvatore Veca, presidente della Fondazione Campus di Lucca, del Comitato Premi della Fondazione Balzan (Milano-Zurigo) e della Casa della Cultura di Milano; presidente onorario della Fondazione Feltrinelli e curatore della Carta di Milano di Expo 2015. Fa parte del Comitato dei Garanti del FAI e della direzione della “Rivista di filosofia”, di “Iride” e dell’ “European Journal of Philosophy". Insegna Filosofia politica all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia.
Tutte e tutti sono invitati. Tavola rotonda aperta seguita da aperitivo per i partecipanti. Vi aspettiamo ad ali aperte! QUI per acquistare il biglietto per lo spettacolo teatrale (8 euro studenti; 15 euro adulti).
Seguite qui l'evento su facebook.
Seguite qui l'evento su facebook.
venerdì 10 giugno 2016
I candidati sindaci Beppe Sala e Stefano Parisi rispondono sulle questioni di genere
Per il #GenderQuestionTime Milano: città della parità, Martedì 14 giugno dalle 9.30 – 12.00 siete tutte e tutti invitati all'intervista pubblica ai candidati sindaci, che risponderanno alle domande delle donne. Al Palazzo delle Stelline in Sala Chagall; Corso Magenta 61.*
Conduce l’intervista Rita Querzè (Corriere della Sera e La27ora). Introduce Marilisa D’Amico (Prof. Ordinaria di Diritto costituzionale, Un. degli Studi di Milano)
Saranno inoltre presenti e interverranno: Bianca Beccalli (Ordinaria di Sociologia, Un. degli Studi di Milano); Donatella Martini (Pres. Ass. DonneInQuota); Angela Ronchini (Pres. Ass. Articolo 51, laboratorio di democrazia paritaria); Stefania Leone (Ricercatrice in Diritto costituzionale, Un. degli Studi di Milano); Benedetta Vimercati (Assegnista di ricerca in Diritto costituzionale, Un. degli Studi di Milano); Giada Ragone (Dott. di ricerca in Diritto costituzionale, Un. degli Studi di Milano); Cecilia Siccardi (Dottoranda di ricerca in Diritto costituzionale, Un. degli Studi di Milano); conclude l'incontro Lorenza Violini (Ordinaria di Diritto costituzionale, Un. degli Studi di Milano).
* inizialmente era previsto presso Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7, in Sala Crociera Alta
* inizialmente era previsto presso Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7, in Sala Crociera Alta
martedì 7 giugno 2016
Elezioni a Milano: i risultati delle donne presenti nelle liste per Beppe Sala Sindaco
Di seguito gli esiti delle votazioni del 5 giugno 2016,
relative alle donne candidate nelle quattro liste che hanno sostenuto
"Beppe Sala Sindaco"
PD
Maria Rozza detta Carmela detta Crozza 3.075
Emilia Bossi detta Milly Moratti 1.756
Sumaya Abdel Qader detta Sumaia 1.016
Alice Arienta 746
Simona Battaglino 501
Paola Bocci 1.354
Elena Buscemi 862
Donatella Capirchio 354
Teresa Maria Anna Fanny Cardona 348
Arianna Maria Censi 827
Simonetta D'amico 972
Luciana Dambra 266
Maria Anna De Censi Cgt. Castagnino 565
Diana Alessandra De Marchi 1.243
Maria Rosaria Iardino 439
Marian Ismail Mohamed 326
Eleonora Montani 566
Roberta Osculati 1.128
Lidia Katia Ruzzon 96
Anna Scavuzzo 2.216
Laura Specchio 647
Natascia Tosoni 732
Beatrice Luigia Elena Uguccioni 1.764
Angelica Vasile 1.153
Noi, Milano
Cristina Tajani 1.285
Roberta Guaineri 629
Maria Grazia Immacolata Guida 289
Laura Agnoletto 162
Elena Bardin Cgt. Ferrari 98
Francesca Antonia Clerici 88
Cristina Dell'acqua 144
Viviana Demitry 241
Maria Cristina Filippo 101
Elena Galimberti 93
Annalaura Giannelli 64
Laura Guardini 73
Clara Maria Giusy Panebianco detta Clara 48
Francesca Panzarin 46
Marzia Dina Pontone 298
Arianna Ricotti 37
Ilaria Salbe 58
Elisabetta Strada 864
Antonella Tagliabue 55
Francesca Turci 191
Maria Cristina Vannini 134
Deborah Zappaterra 287
Sinistra X Milano
Daria Martina Maria Colombo 821
Anita Pirovano 1.482
Giuliana Maria Gemini 300
Francesca Gentile 50
Elena Mantelli 215
Maria Rosa Marconi detta Rosellina Archinto 159
Isabella Musacchia 451
Irene Pavlidi 55
Fiorella Pirola 60
Simona Regondi 53
Monica Romano 242
Lucilla Tempesti 224
Gabriella Trapella detta Lella 221
Mietta Venzi 93
Donatella Wallnofer 98
Claudia Zanfi 41
Cinzia Piera Barone 37
Benedetta Barzini 176
Monica Bonessa 47
Daniela Campolo 192
Ornella Carrera 39
Silvia Fanfani 37
Paola Fantaguzzi 59
Paola Cesira Filice 61
Italia Dei Valori
Maria Liliana Di Bello 26
Donatella Daniela Acquati detta Dani 5
Daniela Amalio 4
Carolina Brigitte Balladares 6
Manuela Barbieri 3
Dina Rossana Barlassina 6
Sonia Boscani 1
Monica Maria Assunta Fasano 0
Coromoto Lissette Marquez Fernandez 14
Manuela Rita Frigerio 2
Francesca Giuseppina Gallina 19
Anna Guerriero 19
Maria Rosaria Iorio Cgt. Monopoli 1
Fatma Jouini 1
Maria Bonaria Ligas 4
Graziella Morelli 13
Otilia Pavel 9
Maria Barbara Piga 0
Mirna Quatela 1
Cinzia Rosalia Seibezzi 4
giovedì 2 giugno 2016
Marzia Pontone: cultura e cittadinanza a Milano
Sono Marzia Pontone - qui trovate la mia storia e le mie esperienze. Mi candido con la lista Noi, Milano, Beppe Sala sindaco, proponendomi di diffondere una nuova cultura cittadina del vivere insieme: se ognuno di noi sceglierà ogni giorno di fare la sua parte per gli altri, costruiremo insieme una Milano per tutti.
Non solo la cultura è un bisogno primario dell’uomo, ma la diffusione di nuovi orizzonti culturali è anche l’unica strada per costruire una società più consapevole, più giusta, più umana. Ciascuno di noi ha dunque il dovere morale di contribuire a strutturare un tessuto cittadino basato sulla condivisione di nuovi modi di fare cultura. In altri termini, siamo chiamati a orientare la città mettendo in gioco una rete unitaria di servizi culturali rivolti alle persone, che interagiscano con la galassia dei servizi di welfare.
La cultura accompagna infatti la crescita e la formazione permanente di tutti noi: bambini, adolescenti, anziani, uomini e donne nella piena maturità. Per questo è fondamentale sostenere la rete di strutture comunali disseminate sul territorio, in primo luogo le biblioteche, che storicamente hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora un argine forte contro il rischio di marginalizzazione in molti quartieri della nostra città. Le biblioteche sono nodi importanti della rete del benessere urbano e possono utilmente intercettare altri mondi, come quello della prima infanzia o di quanti affrontano le sfide di una vita con disabilità.
Parimenti fondamentale è favorire l’accesso ai musei milanesi da parte di gruppi di cittadini delle periferie urbane, invitati a conoscere – con la mediazione di operatori e facilitatori specializzati – il cuore pulsante della cultura nella propria città. Un’attenzione prioritaria andrà riservata alle donne e agli uomini colpiti da Alzheimer (o altre demenze), accompagnati dai loro care givers. Rafforzare le menti attraverso le sollecitazioni culturali resta infatti il canale privilegiato per non privare i malati e le loro famiglie della speranza di mantenere vive, il più a lungo possibile, le proprie relazioni affettive e sociali.
Infine, la cultura è la strada maestra per favorire l’inclusione degli stranieri a Milano e dare contenuti concreti al desiderio di cittadinanza dei tanti ‘nuovi italiani’ che abitano nella nostra città. A Milano, più della metà degli stranieri residenti ha il permesso di soggiorno di lungo periodo, segno di un progetto di vita a lungo termine nella nostra città. Italiani e stranieri vivono negli stessi quartieri, frequentano le stesse scuole, fanno la spesa negli stessi negozi.
Questo però non basta ancora. Infatti, dal momento che la città è tanto più sicura quanto più è forte la coesione sociale dei suoi abitanti, bisogna supportare in ogni modo tutte le iniziative che accrescano la fiducia tra le persone, rompano l’isolamento e favoriscano la partecipazione alla vita cittadina. In altri termini, nell’immediato futuro si dovrà investire sempre più sul versante dell’integrazione relazionale (fatta di rapporti, coinvolgimento, partecipazione), perché vogliamo crescere e cambiare insieme per affrontare la grande sfida del futuro: costruire cittadinanza.
Questo però non basta ancora. Infatti, dal momento che la città è tanto più sicura quanto più è forte la coesione sociale dei suoi abitanti, bisogna supportare in ogni modo tutte le iniziative che accrescano la fiducia tra le persone, rompano l’isolamento e favoriscano la partecipazione alla vita cittadina. In altri termini, nell’immediato futuro si dovrà investire sempre più sul versante dell’integrazione relazionale (fatta di rapporti, coinvolgimento, partecipazione), perché vogliamo crescere e cambiare insieme per affrontare la grande sfida del futuro: costruire cittadinanza.
Marzia Pontone
mercoledì 1 giugno 2016
2 giugno contro il femminicidio: a Milano in Piazza della Scala, ore 10. A Bergamo, Piazza Vittorio Veneto, ore 10. A Monza: piazza san Paolo, ore 14,30. A Varese: Piazza Podestà h. 17,00. A Voghera: Campo sportivo Padri Barnabiti ore 20,30
2 giugno 2016: le donne scendono in piazza in varie città d'Italia per gridare la rabbia contro la violenza sulle donne e chiedere impegno e soluzioni per cambiare la cultura maschilista che ci travolge e danneggia tutte e tutti.
Un flash mob diffuso, e ovunque possibile, per rompere l'indifferenza e chiedere a tutti e tutte, ma soprattutto alle donne delle istituzioni, di mettersi in gioco proponendo interventi che vadano oltre l'emergenza.
martedì 31 maggio 2016
Milano ci sto: idee e proposte per contribuire alla qualità della vita nella nostra città
Vi presento le mie " sorelle verdi": siamo un'americana e tre italiane accomunate dalla passione per l'ambiente, da circa un anno gestiamo insieme Milano ci sto, una pagina facebook dove si scambiano idee e proposte per contribuire alla qualità della vita nella nostra città, una piazza virtuale che vuole fornire stimoli e raccogliere idee per rendere Milano sempre più vivibile e amabile.
Se volete conoscerci guardate il piccolo video che trovate a questo link
1° giugno con Angelica: una 24 ore per dar voce a Milano
24 ore per dar voce a Milano è un tour per la città di Milano durante il quale Angelica Vasile, Candidata al Consiglio Comunale nella lista PD per Beppe Sala, incontrerà i cittadini e le cittadine.
Il 1° giugno il tour avrà inizio alle ore 8.30 con un volantinaggio al mercato di via Borsi seguito dalla Colazione con la Delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Francesca Zajczyk, alle ore 10 presso il caffè letterario di via Rovello 2.
Da lì ci sposteremo in Corso Garibaldi per far due chiacchiere con i commercianti della zona e poi alle 12.30 saremo in via Conservatorio 7 per incontrare i ragazzi e le ragazze della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Statale di Milano.
Alle 13.30 andremo a pranzo al Ristorante "Come una volta" in via Festa del Perdono 12; con noi ci saranno diverse Associazioni che operano sul territorio milanese.
Dopo pranzo, dalle ore 15, volantineremo insieme agli amici degli animali presso l'area cani di via Morgagni per poi trovarci a far merenda con il Candidato Sindaco Beppe Sala presso la Bocciofila, sempre in via Morgagni.
Alle 17.30 incontreremo alcuni street artists in Piazza Cardinal Ferrari e alle 19 faremo un pò di Porta a porta in Corso S. Gottardo.
Alle 19.30 vi aspettiamo tutti per un aperitivo al Tongs in Darsena assieme all'Assessora allo Sport Chiara Bisconti.
L'ultima tappa, ma sicuramente non la meno importante, nasce un pò dalla rabbia e dallo sgomento dei recenti fatti di cronaca ed in particolare dal femminicidio di Sara Di Pietrantonio, la ragazza bruciata viva a Roma pochi giorni fa dall'ex fidanzato. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare alle ore 20.30 in Darsena un volantinaggio di materiale informativo su Centri Antiviolenza e numeri utili per le donne che si trovano in situazione di bisogno o difficoltà.
A questa tappa sono stati invitati tutti i candidati e le candidate PD al Consiglio Comunale di Milano per lasciare un segno, per dire che Milano lotta contro la violenza sulle donne!
Vi aspettiamo, non mancate!
#UnaRossaInCittà #VotaSala #VotaVASILE
La scuola, bene comune
Prima di tutto care amiche vi invito, per il 2 giugno, a mangiarci un gelato insieme festeggiando i 70 anni di voto alle donne: per la festa della Repubblica, alle h. 16 (alla gelateria Rembrandt in via Rembrandt), e alle h. 21 (gelateria Mag in corso Genova); qui tutti i dettagli.
E, in vista del prossimo voto (cui tutte mi auguro parteciperete!), vogliamo parlare di scuola? dai tempi di Pinocchio la scuola è profondamente cambiata: ma non tutti se ne sono accorti.
E, in vista del prossimo voto (cui tutte mi auguro parteciperete!), vogliamo parlare di scuola? dai tempi di Pinocchio la scuola è profondamente cambiata: ma non tutti se ne sono accorti.
La scuola intesa come spazio, edificio, complesso di aule non è più luogo da riservare agli utenti previsti dalla destinazione mattutina, ma da aprire a chiunque voglia imparare, comunicare, accedere a processi culturali di integrazione.
Nella mia mente ci sono spazi che vivono 24 ore su 24; in cui risuonano voci di bambini e di adolescenti, ma anche voci più pacate e mature. In cui si parla con naturalezza la lingua italiana, ma nei quali fonetiche lontane dalle nostre cercano – anche con fatica – di avvicinarsi alla nostra lingua.
Nella mia visione di scuola ci sono bambini e genitori seduti vicino, per imparare un modo migliore di stare insieme. Ci sono adolescenti di mille colori che, accanto allo studio, apprendono come si fa e come si trasmette cultura. E ci sono gli abitanti del territorio che portano i loro tesori di esperienza, di conoscenza, di abilità diverse e li condividono con tutti: giovani e anziani, vecchi e nuovi italiani, residenti stanziali e di passaggio. Il tutto in un ordine stabilito e riconosciuto dalla comunità e regolato dal centro: nessuna scuola, in nessuna zona, deve essere lasciata a se stessa. Le norme devono essere comuni per tutti, sì che si possa creare un tessuto armonioso in tutta l’area metropolitana.
E’ un percorso che è già iniziato a Milano, con la giunta ora uscente, e che non può essere abbandonato. E’ un percorso che ci appartiene, che non può essere messo in atto dalla parte sedicente “moderata”: lì si creerebbero conflitti insanabili all’interno delle scuole private, e con l’Amministrazione che condividesse questa visione della scuola.
Non siamo uguali: la nostra visione del mondo – e della scuola – è inclusiva nel senso più pieno del termine. E senza inclusività, siamone certi, la Storia non avrà un futuro. Senza una comunità globale non ci sarà salvezza.
sabato 28 maggio 2016
Maria Cristina Vannini: mi candido a Milano, per una città della cultura dell’incontro
Milano oggi ha davanti una grande sfida.
Perché proprio nel passaggio da questa amministrazione alla futura si porranno solide basi per lo sviluppo della nostra città come metropoli internazionale, attrattiva e aperta.
Aperta a tutta la sua popolazione residente, che siano milanesi da sempre, da molto o appena arrivati. L’eredità del pensiero di molti arcivescovi milanesi, che si è realizzata in ultimo con gli insegnamenti permeatori di un milanese di adozione qual è stato il Cardinal Martini, ha contribuito alla creazione di una società pensante e dialogante, ancorché spesso laica, alla cui base è sempre stata l’attitudine all’accoglienza. E’ un valore di Milano storicamente riconosciuto, infatti quello dell’accoglienza basato sulla reciprocità, sulla capacità di chi arriva a Milano di integrarsi con il tessuto civile ed imprenditoriale. Per questo Milano è ancora oggi meta anche per moltissimi giovani del Sud Italia; perché ancora rappresenta il “sogno italiano” di chi vuole farcela. Non possiamo deludere le aspettative di tantissimi giovani che scelgono la nostra città per studiare o per iniziare la propria carriera lavorativa. Non possiamo frustrare le speranze dei giovani milanesi che scelgono di rimanere ed impegnarsi per il loro futuro a Milano.
Certo, le difficoltà economiche sono evidenti, ma la
tradizione di vera città aperta, città che da sempre è stata capace di
accogliere culture differenti, ci consegna una missione da cui non ci possiamo
esimere.
La città che vedo in questo momento, quindi, in relazione al suo sviluppo futuro, è una città che si
evolve all’interno della sua tradizione. L’autenticità di Milano non la
possiamo svendere a chi vuole soltanto continuare a costruire nuovi palazzi e
chiudere porte.
I contesti abitativi ci sono, spesso male utilizzati o male
tenuti. Forse non dovremmo costruirne altri, consumando altro suolo. Le
capacità per riqualificare edifici residenziali esistenti ci sono, le
tecnologie per farlo nel rispetto dell’ambiente e della salute degli abitanti
pure. Le competenze professionali da coinvolgere non mancano. Ci serve rendere
attrattive le operazioni agli occhi di chi può finanziare queste opere di rammendo
che spesso non sono limitate alle aree cosiddette periferiche. Il Gratosoglio,
Lorenteggio, San Siro, solo per citarne alcune, infatti, si possono ancora
considerare periferie? In un’ottica di città metropolitana? Ma poi, il disagio
abitativo non è dato anche dalla impossibilità di sviluppare relazioni sociali
intorno a dove si vive? Alla mancanza di sicurezza, alla mancanza di spazi
comuni che restituiscano dignità a chi li vive quotidianamente… e alla mancanza
di opportunità di sviluppo personale e lavorativo?
Ed è proprio qui che nasce la sfida tutta culturale che
Milano ora deve affrontare, da qui si delinea la mia visione di Milano per il
futuro. Una Milano che non abbandoni la sua identità di città dell’incontro e
del confronto ma che riscopra il gusto di una socialità diffusa in cui i luoghi
di cultura possono contribuire largamente.
In una mia ricerca del 2010 avevo contato a Milano, soltanto
nell’area urbana, 102 luoghi di cultura con attività espositive abituali
(musei, fondazioni ecc.). Sei anni dopo, la realtà museale milanese si è
arricchita e ulteriormente articolata. Ma non si può considerare produzione artistica e culturale soltanto l’offerta di musei, di mostre
temporanee o di qualsiasi altra istituzione culturale “ufficiale”. Milano,
associata all’idea di capitale della creatività e del
Made in Italy, deve permettere la nascita spontanea di cultura in luoghi
espressamente dedicati alla contaminazione feconda delle idee. Spazi
istituzionali (musei, biblioteche, gallerie) devono diventare incubatori di
nuova cultura imparando ad aprirsi alle curiosità della città e dei suoi
visitatori e permettendo lo sviluppo della creatività attraverso l’emulazione
delle opere degli artisti del passato.
Spazi recuperati – pubblici o privati (è assolutamente importante riprendere il progetto degli scali ferroviari a cui aggiungere un progetto sistemico sui locali commerciali sfitti e sulle aree abbandonate) – a basso livello di burocrazia e a costi agevolati – che permettano a artisti, designer, artigiani, creativi di tutti i settori di realizzare i propri progetti e di metterli a disposizione del pubblico. Il teatro, il balletto, la danza, i vari stili musicali devono trovare spazio in città quotidianamente, accanto alla produzione di tutti gli altri settori artistici, non solo durante gli eventi come pianocity e bookcity che hanno avuto il merito di mettere in evidenza la “fame” di cultura che ha la nostra città. L’educazione alla cultura e alla bellezza non possono essere demandate solo alla scuole ma ogni ente ed istituzione/associazione culturale deve avere la possibilità di costruire la propria offerta in modo capillare sul territorio. In modo che la riqualificazione dei quartieri passi anche attraverso una riqualificazione sociale e culturale. Per dare a tutti i residenti l’occasione di avere accesso e di partecipare alle attività culturali della città. Per realizzare quella città policentrica che essere una città metropolitana ci richiede.
Spazi recuperati – pubblici o privati (è assolutamente importante riprendere il progetto degli scali ferroviari a cui aggiungere un progetto sistemico sui locali commerciali sfitti e sulle aree abbandonate) – a basso livello di burocrazia e a costi agevolati – che permettano a artisti, designer, artigiani, creativi di tutti i settori di realizzare i propri progetti e di metterli a disposizione del pubblico. Il teatro, il balletto, la danza, i vari stili musicali devono trovare spazio in città quotidianamente, accanto alla produzione di tutti gli altri settori artistici, non solo durante gli eventi come pianocity e bookcity che hanno avuto il merito di mettere in evidenza la “fame” di cultura che ha la nostra città. L’educazione alla cultura e alla bellezza non possono essere demandate solo alla scuole ma ogni ente ed istituzione/associazione culturale deve avere la possibilità di costruire la propria offerta in modo capillare sul territorio. In modo che la riqualificazione dei quartieri passi anche attraverso una riqualificazione sociale e culturale. Per dare a tutti i residenti l’occasione di avere accesso e di partecipare alle attività culturali della città. Per realizzare quella città policentrica che essere una città metropolitana ci richiede.
Milano quindi, come creative city, vecchio
concetto degli anni ’90 soppiantato dall’idea di città smart, ma che ancora
deve essere applicato correttamente e concretamente alla nostra città,
razionalizzando e mettendo a sistema tutto quanto è presente sul territorio
metropolitano partendo dai luoghi di cultura per arrivare al turismo alla
mobilità, alla cura delle persone.
Milano come città-tessuto: tante trame interconnesse, a volte rammendate, che riprendono la nostra storia, la rielaborano, la attualizzano e la trasformano nel disegno della Milano del futuro che grazie alla cultura va incontro al mondo.
Milano come città-tessuto: tante trame interconnesse, a volte rammendate, che riprendono la nostra storia, la rielaborano, la attualizzano e la trasformano nel disegno della Milano del futuro che grazie alla cultura va incontro al mondo.
M. Cristina Vannini - candidata al Consiglio Comunale Elezioni 5 Giugno 2016 - Lista Noi, Milano Beppe Sala Sindaco
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