La Liberazione è gioia, pervasa di commozione e gratitudine per chi tanto si è sacrificato per noi. Siamo felici che questo Settantesimo della Liberazione sia stato degnamente celebrato ovunque.
Qualcosa di indegno, però, è successo. A Milano un attacco ingiustificabile contro la Brigata ebraica:
Qualcosa di indegno, però, è successo. A Milano un attacco ingiustificabile contro la Brigata ebraica:
Indegno perché è ingiustificabile scagliarsi contro partigiani ebrei in nome di una sofferenza oggi causata da scelte politiche - dunque da visioni politiche e strategie di governi, non dagli "ebrei" - e tantomeno se partigiani. Essere partigiani significa voler stare dalla parte della giustizia, voler essere fratelli e sorelle fra le persone: e dunque ferrei nel non lasciarsi mettere l'uno contro l'altro nell'interesse delle ideologie dittatoriali.
Nessuno che partecipi a un corteo per la Liberazione può giustificare nessuna azione di odio contro qualcuno solo perché appartenente a un altro popolo o a un'altra religione; anche se il governo di quel popolo fa qualcosa che riteniamo ingiusto.
Solidarietà alla Brigata ebraica dunque. Solidarietà alla Palestina sofferente, anche.
E solidarietà soprattutto a tutti i palestinesi e a tutti gli ebrei che, nonostante l'immenso sforzo profuso dai rispettivi governi per accendere micce, cercano vie d'uscita all'odio.
Nessuno che partecipi a un corteo per la Liberazione può giustificare nessuna azione di odio contro qualcuno solo perché appartenente a un altro popolo o a un'altra religione; anche se il governo di quel popolo fa qualcosa che riteniamo ingiusto.
Solidarietà alla Brigata ebraica dunque. Solidarietà alla Palestina sofferente, anche.
E solidarietà soprattutto a tutti i palestinesi e a tutti gli ebrei che, nonostante l'immenso sforzo profuso dai rispettivi governi per accendere micce, cercano vie d'uscita all'odio.