domenica 10 gennaio 2016

Nuovo sindaco di Milano: nel 2016 speriamo che sia femmina

Ieri, 9 gennaio, siamo andate al primo incontro di Francesca Balzani con la città, al Teatro Elfo-Puccini. Un incontro di cui trovate qui il live stream.


Noi vi lasciamo qui la canzone che a Francesca è stata dedicata dal terzetto della Scuola milanese:



Offrono i sondaggi conclusioni straordinarie: uscirà una donna dalle prossime primarie, conclude la canzone. E l'auspicio condiviso è, finalmente... speriamo che sia femmina!
Una lunga fila si è formata all'ingresso del teatro fin da un'ora prima dell'evento; una folla tale che molte persone non sono riuscite a trovare posto. Insomma [come prevedeva Lucia nel suo invito], abbiamo trovato una incredibile atmosfera di entusiasmo e partecipazione. Il che non può che farci piacere, visto che Balzani è la prima donna che si presenta alle primarie di Milano per la candidatura a Sindaco, nel 2016. Qui trovate il suo programma.

Da questo blog il nostro benvenuto, crediamo condiviso da moltissime donne, e buon lavoro.


Ci auguriamo che questa candidata vorrà guardare alle donne di Milano, che tanto fecero per portare al successo Pisapia - con particolare attenzione e consapevolezza. I primi punti su cui ci aspettiamo prese  di posizione con impegni precisi sono: conferma di giunta e partecipate 50 e 50 e, finalmente, un'assessora alle Pari Opportunità! (con portafoglio).
Ma, soprattutto, un impulso alla partecipazione che, nell'includere le donne, sappia e voglia tener conto della cruciale condizione del metodo che parte dal basso: ascolto e valorizzazione del lavoro già svolto.
Bello sarebbe che Francesca Balzani, prendendo spunto da questo metodo, invitasse tutte le associazioni femminili milanesi a un incontro dedicato, mettendo in campo con loro tutta la sua capacità di ascolto. Da una vera sinergia tra il suo essere donna e le donne che da anni dedicano se stesse a questa città potrebbe venire, per lei, una carica di energia e forza la cui potenza, ad oggi, è ancora sottovalutata e, dunque, in buona parte sprecata. 

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