martedì 6 ottobre 2015

Minori, la tutela dei diritti e il ricorso alla Corte di Strasburgo

di Nadia Somma • E’ un convegno che merita attenzione quello di mercoledì 7 ottobre a Milano. Mesi fa ho scritto, insieme ad altre blogger, della morte annunciata di un bambino che doveva essere protetto dalle istituzioni. Un fatto grave per il quale vennero rinviati a giudizio due assistenti sociali e un educatore; ma poi, tutti assolti dalla Cassazione lo scorso mese di gennaio [qui le motivazioni della sentenza]. 


Mercoledì 7 ottobre, all'Urban Center di Milano (Galleria Vittorio Emanuele, 11/12; h. 13 - 17) si parla di tutela dei minori nelle famiglie dove ci sono maltrattamenti e violenze nel convegno promosso dall’associazione Federico nel Cuore fondata da Antonella Penati, la mamma di Federico Barakat, ucciso  dal padre a soli otto anni, durante un incontro protetto nella sede dell’Ausl di San Donato Milanese. 

Antonella Penati oggi è impegnata su due fronti: il primo è il ricorso alla Corte di Strasburgo (ne parlerà lei stessa al convegno) perché si chiariscano quali debbano essere, in Italia, le responsabilità delle istituzioni per tutelare i bambini oggetto di minacce da parte di un genitore. Il secondo è mantenere alta l’attenzione sui protocolli e le procedure da seguire nei casi di violenza familiare quando ci sono dei bambini ostaggio di situazioni a rischio. Il caso di Federico Barakat deve far riflettere tutti gli operatori del servizio sociale, magistratiforze dell’ordineeducatori: perché si prenda coscienza del fatto che Federico non è stato ucciso per una fatalità ed evitare che in futuro altri bambini o bambine siano esposti allo stesso rischio.
Da parte mia porto a questo convegno l’esperienza dei centri anti-violenza, parlando delle connessioni che esistono tra femminicidio e filicidio  e delle lacune che devono essere colmate affinché le istituzioni rispondano adeguatamente al problema della violenza contro le donne, proteggendo anche i loro figli. Interventi degli avvocati Federico Sinicato e Bruno Nascimbene, esperti in tema di diritti dei minor, che hanno fatto il ricorso alla Corte di Strasburgo; la giornalista Cristina Obber in qualità di moderatrice.
Pubblicato anche sul Fatto quotidiano e su Il porto delle nuvole

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