Voglio innanzitutto ringraziare la Camera del Lavoro di Milano per questo invito che, davvero, significa tanto per l’Amministrazione comunale e la Città di Rimini.
Ho avuto il piacere di partecipare anche all' incontro sul tema del 6 marzo scorso, organizzato dai sindacati confederali, dove ho presentato la iniziativa del Comune di Rimini, e debbo dire che questa sorta di filo diretto tra Rimini, città del turismo e Milano, città dei servizi, del terziario avanzato e della moda, è molto importante e non potrà che rafforzarsi poiché i due territori sentono l'esigenza di un forte cambiamento culturale per quello che concerne la comunicazione e la immagine della donna. Tutto questo non è solo, in qualche modo, la conferma della giustezza di un cammino intrapreso, ma un attestato prestigioso circa una nuova sensibilità civica verso l’argomento da parte di un territorio come quello riminese che, nell’immaginario collettivo, sconta quotidianamente parecchi di questi ‘peccati da stereotipo’.
Il Comune di Rimini, nel luglio del 2012, ha sottoscritto formalmente con gli organi d’informazione, i gruppi editoriali e le agenzie grafiche locali un Protocollo d’intesa ‘per l’attività di sensibilizzazione sulla parità e non discriminazione tra i generi nell’ambito della pubblicità’ (al quale hanno successivamente aderito anche lo società partecipate del Comune di Rimini). Evidenti i riferimenti: dalla risoluzione del settembre 2008 del Parlamento Europeo circa l’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini, sino al Protocollo d’intesa del gennaio 2011 – nuovamente sottoscritto nel 2013 - tra Ministero per le Pari Opportunità e Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria per l’adozione di modelli di comunicazione commerciale non lesivi per le donne. Come Amministrazione Comunale da poco insediata abbiamo cercato però di dare colore e sostanza a quelle che, senza sbocchi concreti, rischiano di non uscire dall’esangue limbo del semplice ‘consiglio’.
Precedo una possibile perplessità: che impatto può avere l’agreement tra un Comune e 11 operatori della comunicazione che operano in un’area territorialmente circoscritta di fronte al bombardamento multimediatico che a ogni istante di ogni giorno replica e enfatizza un modello culturale altamente discriminante? Dalle mie parti si dice che è’ come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino da caffè’. La mia convinzione, anzi la convinzione della Giunta comunale che in questo caso assume in pieno e dà voce allo spirito della comunità che rappresenta, è che con pazienza, fantasia e passione anche un cucchiaio possa fare paura ad un oceano.Quello che abbiamo voluto affermare è il ruolo di una Pubblica Istituzione, anche e soprattutto a livello territoriale, nel supportare con strumenti innovativi un cambio radicale di atteggiamento culturale, cominciando ‘da dietro l’angolo’, dalle cose e i luoghi sui quali tutti i giorni i nostri occhi cadono e riflettono. La battaglia è impari? Certo, non lo nego. Ma se, come Rimini, tutti gli 8mila e passa i Comuni d’Italia, tutte e 20 le Regioni, lo Stato si convincessero che dettati generali ma generici incidono solo nella misura in cui essi vengono spiegati attraverso un’opera puntuale anche di verifica, credo veramente che un passo in avanti verso la civiltà lo faremmo.
Intendiamoci, non sto definendo il profilo di un’Istituzione ‘ad azione etica’ ma semplicemente la realistica presa di coscienza che in ogni ambito della coesistenza è la sensibilità civica a garantire i migliori risultati in direzione di città, territori e stati che sanno cavalcare l’onda dello sviluppo e combattere efficacemente la crisi. Si tratta insomma di un investimento uguale e persino superiore a quello di una strada o un ponte o una scuola. E poi, facciamo per una volta gli idealisti. E’ stata dimostrata scientificamente la realtà del cosiddetto ‘butterfly effect’ - ovvero che il battito d’ali di una farfalla in un continente possa scatenare un urgano in un altro. Chissà che il nostro cucchiaio non possa davvero asciugare il mare…
Nadia Rossi, assessora alle Politiche di Genere, Comune di Rimini, 15 luglio 2013
Intervento tenuto all'incontro "L'immagine e il potere: istituzioni e media verso il cambiamento".
ma va a lavorare
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