La bocciatura, nel voto a scrutinio segreto della Camera, degli emendamenti per introdurre una reale parità di genere nell’Italicum è un passo indietro rispetto a quanto fatto finora per avviare, anche grazie al Parlamento con più donne di sempre, quel cambiamento profondo delle abitudini culturali del Paese che è necessario per rilanciare uguaglianza e competitività.
Ieri si è scritta una pagina triste per la politica italiana, che segna, ancora una volta, un elemento di distanza con il sentimento comune del paese reale. La bocciatura dell’emendamento non è una sconfitta per le donne: è una sconfitta per il paese.
Deve essere chiaro che la battaglia a favore della Democrazia paritaria , è una battaglia non mirata a riequilibrare una sottorappresentanza statistica in Parlamento, ma è una scelta politica concreta per attivare un cambiamento culturale profondo e storico nel Paese.
La parità di genere, una parità che riconosce e valorizza le differenze tra donne e uomini, è una sfida centrale per ogni cambiamento politico, culturale e sociale che vogliamo realizzare.
Servono coraggio e determinazione. Il coraggio di realizzare il cambiamento, smettendo di limitarsi ad evocarlo e la determinazione di continuare la nostra battaglia, che è una battaglia che guarda in modo pragmatico ad un futuro migliore per tutte e tutti.
In Regione Lombardia nel 2012 è stato vinto il ricorso al Tar contro la precedente Giunta per la mancata applicazione dell’art. 11 dello Statuto della Regione relativamente alla presenza paritaria negli organismi politici. In questa battaglia si sono distinte le donne del Partito Democratico, insieme alle donne di altri partiti, alle Associazioni e alle Organizzazioni Sindacali. Insieme ci siamo mobilitate con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione e siamo scese in piazza a sostegno della Democrazia Paritaria.
Ora vogliamo un impegno concreto da parte del Partito Democratico lombardo a favore degli emendamenti sulla parità di genere nella legge elettorale nazionale.
In questi giorni di battaglia alla Camera è mancata completamente la voce e il sostegno alle parlamentari da parte del partito - che peraltro
ha nel proprio Statuto la norma della Democrazia paritaria e questo ci lascia ancor più sconcertate visto il risultato delle votazioni alla Camera, tanto più a scrutinio segreto.
Noi crediamo che il partito democratico lombardo, senza strumentalizzazione
alcuna, non possa far mancare la propria voce a sostegno della discussione che
si avvierà in Senato.
Le donne sono pronte a mobilitarsi e chiedono che venga accolto questo
appello con coraggio e forza a sostegno della discussione che riteniamo debba
essere trasversale e in armonia con le raccomandazioni dell’unione europea che
ci vede agli ultimi posti per il rispetto della parità di genere.
Tiziana Scalco, Marzia Oggiano, Maria Costa, Fulvia Colombini, Melissa Oliviero
12 marzo 2014