Sono Marzia Pontone - qui trovate la mia storia e le mie esperienze. Mi candido con la lista Noi, Milano, Beppe Sala sindaco, proponendomi di diffondere una nuova cultura cittadina del vivere insieme: se ognuno di noi sceglierà ogni giorno di fare la sua parte per gli altri, costruiremo insieme una Milano per tutti.
Non solo la cultura è un bisogno primario dell’uomo, ma la diffusione di nuovi orizzonti culturali è anche l’unica strada per costruire una società più consapevole, più giusta, più umana. Ciascuno di noi ha dunque il dovere morale di contribuire a strutturare un tessuto cittadino basato sulla condivisione di nuovi modi di fare cultura. In altri termini, siamo chiamati a orientare la città mettendo in gioco una rete unitaria di servizi culturali rivolti alle persone, che interagiscano con la galassia dei servizi di welfare.
La cultura accompagna infatti la crescita e la formazione permanente di tutti noi: bambini, adolescenti, anziani, uomini e donne nella piena maturità. Per questo è fondamentale sostenere la rete di strutture comunali disseminate sul territorio, in primo luogo le biblioteche, che storicamente hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora un argine forte contro il rischio di marginalizzazione in molti quartieri della nostra città. Le biblioteche sono nodi importanti della rete del benessere urbano e possono utilmente intercettare altri mondi, come quello della prima infanzia o di quanti affrontano le sfide di una vita con disabilità.
Parimenti fondamentale è favorire l’accesso ai musei milanesi da parte di gruppi di cittadini delle periferie urbane, invitati a conoscere – con la mediazione di operatori e facilitatori specializzati – il cuore pulsante della cultura nella propria città. Un’attenzione prioritaria andrà riservata alle donne e agli uomini colpiti da Alzheimer (o altre demenze), accompagnati dai loro care givers. Rafforzare le menti attraverso le sollecitazioni culturali resta infatti il canale privilegiato per non privare i malati e le loro famiglie della speranza di mantenere vive, il più a lungo possibile, le proprie relazioni affettive e sociali.
Infine, la cultura è la strada maestra per favorire l’inclusione degli stranieri a Milano e dare contenuti concreti al desiderio di cittadinanza dei tanti ‘nuovi italiani’ che abitano nella nostra città. A Milano, più della metà degli stranieri residenti ha il permesso di soggiorno di lungo periodo, segno di un progetto di vita a lungo termine nella nostra città. Italiani e stranieri vivono negli stessi quartieri, frequentano le stesse scuole, fanno la spesa negli stessi negozi.
Questo però non basta ancora. Infatti, dal momento che la città è tanto più sicura quanto più è forte la coesione sociale dei suoi abitanti, bisogna supportare in ogni modo tutte le iniziative che accrescano la fiducia tra le persone, rompano l’isolamento e favoriscano la partecipazione alla vita cittadina. In altri termini, nell’immediato futuro si dovrà investire sempre più sul versante dell’integrazione relazionale (fatta di rapporti, coinvolgimento, partecipazione), perché vogliamo crescere e cambiare insieme per affrontare la grande sfida del futuro: costruire cittadinanza.
Questo però non basta ancora. Infatti, dal momento che la città è tanto più sicura quanto più è forte la coesione sociale dei suoi abitanti, bisogna supportare in ogni modo tutte le iniziative che accrescano la fiducia tra le persone, rompano l’isolamento e favoriscano la partecipazione alla vita cittadina. In altri termini, nell’immediato futuro si dovrà investire sempre più sul versante dell’integrazione relazionale (fatta di rapporti, coinvolgimento, partecipazione), perché vogliamo crescere e cambiare insieme per affrontare la grande sfida del futuro: costruire cittadinanza.
Marzia Pontone
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