martedì 29 gennaio 2013

Federica Migliavacca: Lettera aperta ad Ambrosoli

Lettera aperta
al candidato Presidente
Umberto Ambrosoli

Caro Umberto,
sono Federica Migliavacca, candidata per il Pd in Provincia di Pavia.
Scrivo questa lettera aperta con uno stato d’animo particolare: sono terminate da poco le celebrazioni della giornata della Memoria e il frastuono delle emozioni che suscita è ancora molto presente.
Quando si parla di Shoah si parla di dignità calpestate, di orrore, di morte, e paradossalmente anche di vita, si parla di non tolleranza e di odio.
Ieri sera ho partecipato ad una serata bellissima, organizzata da Universigay Pavia e Arcigay Pavia, in collaborazione con associazioni di persone disabili e di immigrati, dal titolo “La Memoria sono anch'io”.
È stato toccante essere lì e mi sono sentita a casa. Mi sono sentita a casa perché ho sentito dentro di me di essere come loro, come tutti loro: un po’ disabile, un po’ straniera, un po’ omosessuale, un po’ diversa insomma. 
“Siamo tutti uguali, ma uguali a chi?” dice giustamente Mafalda in una sua vignetta proiettata al termine della serata.
Parto da queste riflessioni perché con molto rammarico ho trovato nel tuo programma, che sento anche mio solo due volte la parola “omoaffettivo”.
Ecco, io credo che sia riduttivo.
Sono la responsabile del gruppo Diritti dei Giovani Democratici di Pavia, gruppo che da tempo collabora insieme ad Arcigay ed Universigay Pavia. Organizziamo assieme a loro iniziative pubbliche per sensibilizzare la cittadinanza, ma soprattutto ascoltiamo le loro esigenze. A mio giudizio la politica è chiamata a fare questo: l’ascolto innanzitutto e poi l’azione. Altrimenti si rischia di agire senza sapere per chi e per cosa.
Arcigay Pavia ha elaborato un bellissimo progetto, con dei punti molto specifici e ragionati che parlano di diritti civili e delle azioni concrete che la Regione può attuare per fare davvero la differenza su queste tematiche specifiche.
Mi piace molto quando dici che la prima ragione della tua candidatura e in generale dello scopo del tuo programma di governo è quella di pensare e agire nell’interesse esclusivo dei cittadini.
È per questo che sono a scriverti, per dirti che i cittadini omosessuali nel programma sono poco considerati. 
DIRITTI
Il programma ruota attorno a queste quattro fondamentali parole: Europa, sviluppo, lavoro, legalità. Mete e progetti importanti, che condivido appieno. Se vogliamo davvero raggiungerli e attuarli dobbiamo però integrare il nostro articolato, etico e giusto programma con alcune azioni concrete, che vanno a colorare gli obiettivi sopra citati di maggior significato.
Se vogliamo che la Lombardia assomigli all’Europa e ne sia una componente degna, dobbiamo lavorare per inserire nello Statuto della nostra Regione norme dedicate alla tutela dell’eguaglianza delle persone omosessuali, transessuali e di riconoscimento delle famiglie di fatto: questo è sviluppo, anche culturale, di cui abbiamo un disperato bisogno.
Quando parliamo di lavoro, di "Formazione continua", dobbiamo pensare a valorizzare l’integrazione sociale mediante specifiche politiche del lavoro, nel rispetto dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
È necessario attuare politiche di inserimento lavorativo delle persone discriminate per motivi derivanti dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere e per persone transessuali e transgender, in quanto persone potenzialmente esposte al rischio di esclusione sociale. Bisogna ideare, in collaborazione con le strutture provinciali, percorsi di formazione e di riqualificazione per persone discriminate per orientamento sessuale e identità di genere.
SANITÀ E SALUTE
Un regolamento prevede che ad ogni persona maggiorenne è riconosciuto il diritto a designare un’altra persona per le scelte mediche e di fine vita. 
I medici presso strutture di ricovero pubbliche o private sono obbligati a verificare l’esistenza di tale dichiarazione.
Bisogna incentivare collaborazioni con le ASL affinché vengano promossi percorsi informativi, di consulenza e sostegno per rimuovere ogni ostacolo alla libertà di scelta della persona.
La Regione deve promuovere percorsi familiari per la comprensione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere nel rapporto genitori-figli; 
È necessario destinare appositi fondi nel bilancio sanitario regionale volti all’innalzamento dei livelli di benessere delle persone trans e omosessuali.
ECONOMIA E CULTURA
Per far rinascere l’economia, insieme alla cultura, vanno promosse attività turistiche e commerciali e incentivando eventi culturali riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere, con lo sviluppo del concetto di “turismo inclusivo” in tutta la regione.
LEGALITÀ
Legalità significa adoperarsi affinché tutte le persone abbiano gli stessi diritti: spesso sento dire che ci sono problemi più stringenti da affrontare rispetto ai diritti civili.
Io voglio rispondere che non esiste problema più urgente che occuparsi dei diritti delle persone.
La Shoah e l’Olocausto ci hanno insegnato questo.

Sono certa che questi temi a me cari sono anche cari a te e saranno parte fondamentale del tuo programma.

Grazie dell’attenzione,
Federica Migliavacca

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