La coraggiosa, preziosa esperienza di Emergency nacque a Milano il 14 maggio 1994; e Milano, il 13 e 14 settembre, celebra il suo ventennale con una 2giorni di eventi al Mediolanum Forum: sabato concerto speciale aperto al pubblico, e poi il 13° incontro nazionale dell’associazione.
Che fu fondata da Gino Strada e da Teresa Sarti, scomparsa nel 2009: oggi presidente di Emergency è la figlia Cecilia, che dice: Certamente siamo orgogliosi e fieri dell’aiuto dato alle vittime di guerre, violenze e malattie. Abbiamo assistito gratuitamente 6 milioni di persone in 16 Paesi. Oggi più di 2.200 persone locali lavorano nelle nostre strutture sanitarie in 6 nazioni. Nel mondo curiamo un malato ogni 2 minuti… Però mi sarebbe piaciuto non arrivare a vent’anni di Emergency, perché avrebbe significato che le guerre erano state abolite. Invece con mio grande stupore stiamo lavorando anche in Italia, che ha tutti gli strumenti per garantire la tutela sanitaria ai cittadini, eppure ci sono persone che non hanno accesso a cure che spetterebbero loro di diritto. È una situazione imbarazzante e ingiusta. Non ho ancora visto novità in materia di salute da parte della nuova classe politica italiana. Vedo solo aumentare i nuovi poveri. Purtroppo le urgenze nel mondo sono più di una e tutte ugualmente gravi. Metto sullo stesso piano l’Iraq dove siamo dal 1996, l’Afghanistan dove lo scorso luglio c’è stato il record di ricoveri dal 1999 e l’epidemia di Ebola in Sierra Leone dove siamo l’unico centro pediatrico aperto ventiquattro ore. Dobbiamo fermare il contagio e isolare il problema, che oggi riguarda solo i Paesi colpiti dal virus e quelli confinanti, non il nostro. Con la facilità di muoversi in aereo, è giusto vigilare sull’epidemia in modo differente e più attento rispetto al passato, però in Italia la paura di Ebola viene montata artificialmente per propaganda politica. Viene sfruttata per dare contro agli immigrati.
Che fu fondata da Gino Strada e da Teresa Sarti, scomparsa nel 2009: oggi presidente di Emergency è la figlia Cecilia, che dice: Certamente siamo orgogliosi e fieri dell’aiuto dato alle vittime di guerre, violenze e malattie. Abbiamo assistito gratuitamente 6 milioni di persone in 16 Paesi. Oggi più di 2.200 persone locali lavorano nelle nostre strutture sanitarie in 6 nazioni. Nel mondo curiamo un malato ogni 2 minuti… Però mi sarebbe piaciuto non arrivare a vent’anni di Emergency, perché avrebbe significato che le guerre erano state abolite. Invece con mio grande stupore stiamo lavorando anche in Italia, che ha tutti gli strumenti per garantire la tutela sanitaria ai cittadini, eppure ci sono persone che non hanno accesso a cure che spetterebbero loro di diritto. È una situazione imbarazzante e ingiusta. Non ho ancora visto novità in materia di salute da parte della nuova classe politica italiana. Vedo solo aumentare i nuovi poveri. Purtroppo le urgenze nel mondo sono più di una e tutte ugualmente gravi. Metto sullo stesso piano l’Iraq dove siamo dal 1996, l’Afghanistan dove lo scorso luglio c’è stato il record di ricoveri dal 1999 e l’epidemia di Ebola in Sierra Leone dove siamo l’unico centro pediatrico aperto ventiquattro ore. Dobbiamo fermare il contagio e isolare il problema, che oggi riguarda solo i Paesi colpiti dal virus e quelli confinanti, non il nostro. Con la facilità di muoversi in aereo, è giusto vigilare sull’epidemia in modo differente e più attento rispetto al passato, però in Italia la paura di Ebola viene montata artificialmente per propaganda politica. Viene sfruttata per dare contro agli immigrati.
Il concerto - trasmesso in diretta streaming sul sito di emergency, è gratuito, ma come sempre ciascuno offrirà il suo contributo libero. Su palco, con Gino e Cecilia Strada, e la conduttrice Teresa Mannino, si esibiranno Elisa, PFM, Fiorella Mannoia, Cristiano De Andrè, Modena City Ramblers, Casa del Vento, Nada, Flavio Oreglio e altri. Non potrete esserci e dare il vostro contributo? poco male, lo possiamo fare tutti ogni giorno: anche pochi euro fanno la differenza.
E soprattutto, possiamo costruire la pace. Dipende da noi realizzare quello che Teresa, un lontano giorno di quasi 12 anni fa, augurò ai bambini di una scuola che visitò con Gino:
sono sicura che tutti voi, da grandi, costruirete grandi cose e, soprattutto, la pace.
E soprattutto, possiamo costruire la pace. Dipende da noi realizzare quello che Teresa, un lontano giorno di quasi 12 anni fa, augurò ai bambini di una scuola che visitò con Gino:
sono sicura che tutti voi, da grandi, costruirete grandi cose e, soprattutto, la pace.
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