Sabato 10 gennaio 2015, h. 15,30 appuntamento in piazza Duomo a Milano per #stareinsieme: per non cedere alla paura e all'odio. Perché rifiutiamo la logica di chi divide il mondo in base alla religione, al colore della pelle, alla nazionalità; quella di chi specula sulla morte per i propri interessi, alimentando una spirale di odio e violenza.
Perché è il momento di stare insieme, di far sentire la voce di tutti quelli che di fronte alla morte e alla violenza rispondono con il dialogo, la solidarietà e la pratica dei diritti.
Perché tutti sentiamo il bisogno di reagire alla strage di Parigi, e sappiamo che alla morte non si reagisce con la morte. Resistenza è una cosa, rissa è un'altra. Chi lo sa, MAI potrà accettare la logica che crede di arginare l'assassinio con l'assassinio; quella che produce messaggi che fanno accapponare la pelle, come questo:
Voglio offrire ai francesi un referendum sulla pena di morte…
Ma che offerta è? [e fa male, davvero! che a dire una cosa simile sia una donna - fascista, si, ma pur sempre una donna]. Mentre la Francia gronda sangue, che offerta è un'ulteriore offerta di morte??!
E' qualcosa di atroce, da cui emana, appunto, una atroce puzza di morte: proprio quello da cui più adesso dovremmo fuggire.
Per questo ricordiamo le parole del premier norvegese Stoltenberg, dopo l'orrenda strage nazista di Utoya del 2011: «Reagiremo con più democrazia, più apertura e più diritti». Allora lo stragista non era musulmano, ma arianissimo - e nazista, appunto: ma dov'è la differenza, con gli stragisti di Parigi?
Perché è il momento di stare insieme, di far sentire la voce di tutti quelli che di fronte alla morte e alla violenza rispondono con il dialogo, la solidarietà e la pratica dei diritti.
Perché tutti sentiamo il bisogno di reagire alla strage di Parigi, e sappiamo che alla morte non si reagisce con la morte. Resistenza è una cosa, rissa è un'altra. Chi lo sa, MAI potrà accettare la logica che crede di arginare l'assassinio con l'assassinio; quella che produce messaggi che fanno accapponare la pelle, come questo:
Voglio offrire ai francesi un referendum sulla pena di morte…
Ma che offerta è? [e fa male, davvero! che a dire una cosa simile sia una donna - fascista, si, ma pur sempre una donna]. Mentre la Francia gronda sangue, che offerta è un'ulteriore offerta di morte??!
E' qualcosa di atroce, da cui emana, appunto, una atroce puzza di morte: proprio quello da cui più adesso dovremmo fuggire.
Per questo ricordiamo le parole del premier norvegese Stoltenberg, dopo l'orrenda strage nazista di Utoya del 2011: «Reagiremo con più democrazia, più apertura e più diritti». Allora lo stragista non era musulmano, ma arianissimo - e nazista, appunto: ma dov'è la differenza, con gli stragisti di Parigi?
Per questo in piazza Duomo, a Milano, il 10 gennaio ci saranno tutti quelli che non fanno distinzione tra le vittime di Utoya e Peshawar, di Baghdad, di Baqa e di Parigi, nel Mediterraneo e a New York. Tutti quelli che credono che diritti, democrazia e libertà siano l'unico antidoto alla guerra, alla violenza e al terrore. Dove l'odio divide, i diritti possono unire.
io mi chiamo Daniela ... non in mio nome... fuori la guerra dalla storia.
RispondiElimina