sabato 18 giugno 2016

Senza arcobaleni, domani a Milano si vota. E per inciso una nota sui candidati e le donne

Nessun arcobaleno ha benedetto una campagna elettorale grigia e, per tanti versi, amara. Caro Pisapia, quelle e quelli che ti hanno sostenuto non se ne sono pentiti e ti sono grati per il lavoro di questi 5 anni.
Ma - caro sindaco uscente - anche, mai, ti perdoneranno di aver rinunciato a proseguire e - ancor peggio - di non aver organizzato in tempo i tuoi saluti alla città e relativi passaggi di consegne.
E comunque è andata così. Domani si vota, e torneremo votare nel solito modo: senza slancio d’amore. 
Un voto in difesa, e non in attacco; un voto così; grigio.
Ci andremo comunque e, ci auguriamo, ci andremo in tanti e tante, pensando bene a chi rischiamo di consegnare la città.

Riguardo al rapporto fra i candidati sindaci e le donne, una nota a margine: nessuno dei due ha dimostrato qualche particolare sensibilità (e tantomeno competenze).

Segnaliamo però che, invitati a rispondere alle domande delle donne, dopo aver dato entrambi l'ok all'intervista pubblica:

1. Sala si è presentato: ha risposto alle domande, ha anche garantito che rispetterà l'indirizzo già scelto dalla giunta precedente relativamente al 50e50 anche nelle partecipate (oltre al fatto  che. già per il numero di consigliere e di consiglieri, il consiglio comunale si presenta in partenza più equilibrato);

2. Parisi se l'è data a gambe: prendendo la scusa di un ininfluente cambio di programma (previsto prima alla Statale, l'incontro ha poi avuto luogo alle Stelline), prima ha posto la ridicola condizione "vengo se viene anche Sala"; e poi nemmeno si è presentato (sorvoliamo, poi, sulla composizione in termini di genere che avrebbe il suo consiglio comunale - addirittura fuori legge).

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