Aderisco … Perché lo sciopero è la forma di
lotta nonviolenta inventata dalle donne e uomini delle classi subalterne per
vincere la pretesa dei padroni di sfruttare totalmente il loro tempo, energia,
intelligenza.
• Perché sciopero significa incrociare
le braccia e rendere visibile il diritto all’autodeterminazione del proprio
corpo libero.
• Perché sciopero significa esercitare
il diritto sul proprio tempo, per le donne sempre occupato e a disposizione.
• Perché lo sciopero ferma la
produzione e ci consente di ripensarne e ricontrattarne la qualità, la
quantità, il senso.
• Perché lo sciopero nei lavori della
riproduzione sociale: scuola, sanità, pubblica amministrazione, lavoro
domestico, lavoro di assistenza, lavoro educativo, casalingato, lavoro di cura,
consente di fermarsi e ritrovare il senso delle relazioni umane.
• Perché il ritmo industriale fordista
che hanno preso le nostre vite in corsa tra lavori precari, traffico cittadino,
figli e figlie, anziani e anziane, malati e malate, da accompagnare, accudire,
sostenere è diventato insostenibile.
• Perché abbiamo bisogno di
riprenderci il governo del tempo, rallentare, per abitare con agio gli spazi e
i pensieri.
• Perché lo sciopero fu l’ultimo
pensiero rivoluzionario di Rosa Luxemburg, geniale economista antimilitarista
uccisa da chi voleva impedirle di agire il suo pensiero.
• Perché sedute accanto nel tempo
liberato possiamo pensare insieme.
• Perché vogliamo fermare e cambiare
la cultura violenta nelle relazioni umane, tra donne e uomini nelle diverse età
e condizioni della vita.
• Perché il diritto alla vita delle
donne è un imperativo che precede qualsiasi altro.
• Perché sono una femminista dagli
anni ’70 e questo sciopero è stato convocato dalle donne cresciute nei diritti
che anch’io ho conquistato e che oggi vengono fortemente minacciati.
• Perché questo sciopero è stato
convocato da donne che hanno scelto di continuare la lotta per quella
cittadinanza piena nella quale diventiamo tutte sorelle.
• Perché di questo sciopero le donne
sono titolari e gli uomini non sono esclusi.
del Coordinamento nazionale Udi, di Marea, del Gruppo
Sconfinate-Romano di Lombardia
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